Un professore 3 stasera su Rai 1 il gran finale con Alessandro Gassmann: la scena tra Simone e Manuel che ha diviso l’Italia

In sintesi

  • 🎓 Un professore 3
  • 📺 Rai 1, ore 21.30
  • 📚 La fiction racconta il gran finale della terza stagione: il professore Dante e la classe 5ªB affrontano temi di filosofia, crescita personale, relazioni complesse e la maturità, con un approccio realistico e maturo che riflette sulle fragilità degli adulti e degli adolescenti, in un intreccio emotivo che coinvolge anche le famiglie e i fan della serie.

Un professore 3, Alessandro Gassmann, Claudia Pandolfi e il gran finale della fiction Rai tornano protagonisti assoluti del prime time di oggi, giovedì 18 dicembre 2025. E stasera su Rai 1 andranno in onda gli attesissimi episodi 11 e 12, che chiudono una delle stagioni più discusse, più adulte e – per molti fan – più emozionanti dell’intera saga. Un appuntamento da non perdere se amate le storie che sanno mescolare filosofia, adolescenza, relazioni imperfette e scelte di vita che fanno davvero crescere.

Un professore 3: il gran finale, Buddha, Hawking e la maturità della 5ªB

Gli episodi di stasera funzionano come una vera “lezione doppia”: non più solo filosofia applicata ai drammi degli studenti, ma un intreccio che porta Dante Balestra e tutta la 5ªB a confrontarsi con il concetto di rinascita (Buddha), con il mistero dell’universo e del destino (Hawking), fino ad arrivare alla prova più iconica dell’adolescenza italiana: la maturità.

Dante, travolto dalla crisi personale e dal segreto che Anita non riesce a confessare, ritrova paradossalmente se stesso grazie ai suoi studenti. È proprio Manuel, il ragazzo che per tutti era la “pecora nera”, a fargli da guida nel momento più buio. Una scelta narrativa che dice molto di come la serie abbia deciso di crescere: non è più l’adulto che illumina i giovani, ma un ecosistema in cui la fragilità crea ponti in entrambe le direzioni.

Il ritorno di Lino Guanciale non c’è, ma quello di Dario Aita nei panni di Leone sì, ed è proprio lui a rafforzare quel passaggio di testimone generazionale che “Un professore” porta avanti fin dai tempi di Gabriele, figura-ombra che resta fondamentale anche in questo finale. Quando Alba rivela a Dante la verità su quella notte, la serie tocca uno dei suoi apici emotivi più alti: un momento che, per chi segue la fiction fin dalla prima stagione, ha un peso a livello di “lore” quasi da serie anglosassone.

Simone, Manuel, Greta e un finale amato e discusso

Se Dante trova finalmente nuova lucidità, è il triangolo emotivo Simone–Manuel–Greta a catalizzare le aspettative dei fan. La notte prima degli esami, Simone crolla e a soccorrerlo è Manuel: una scena che molti spettatori aspettavano come una possibile svolta romantica definitiva. Invece la serie sceglie una strada più realistica, meno fan-service e più coerente con i loro percorsi: le cicatrici restano, il legame anche, ma non c’è un lieto fine tradizionale.

Da qui la reazione infuocata del fandom “Simuel”, che vive questa stagione come una specie di battaglia culturale. E in effetti, uno degli elementi più nerd e affascinanti della serie è proprio la sua capacità di creare universi emozionali degni dei migliori teen drama internazionali, pur restando fedelissima al contesto italiano.

Greta intanto attraversa la sua orbita più difficile, un percorso che ricorda certi personaggi di “Skins”: autodistruttività, dipendenze emotive, paura del futuro. Ed è proprio qui che emerge uno dei sottotesti più forti della serie: la famiglia non è sangue, è rete. Ed è la rete che salva.

  • La rinascita di Dante dopo il crollo emotivo
  • La maturità come rito di passaggio esistenziale e non solo scolastico

L’esame di Stato, visto così, diventa quasi un atto simbolico alla Hawking: un salto nell’ignoto, con la consapevolezza che nessuno ha davvero le formule per spiegare tutto. Né gli studenti, né gli adulti.

Un impatto culturale sorprendente

“Un professore” non è mai stata solo una fiction scolastica. È diventata un piccolo caso culturale italiano: ha portato in prima serata discorsi su identità, educazione, famiglie ricomposte, depressione giovanile, scelte morali, e lo ha fatto con un registro che unisce divulgazione filosofica e melodramma in modo quasi unico nel panorama Rai.

Il finale della terza stagione consolida questo percorso: realistico, teso, a tratti spietato, ma sempre umano. E Gassmann trova qui una delle sue interpretazioni più sottili: da “prof figo” delle prime stagioni a uomo imperfetto, contraddittorio, ma capace di rimettersi in piedi grazie proprio a quei ragazzi che un tempo voleva salvare.

Il duetto emotivo Gassmann–Pandolfi finalmente risolto, insieme al passato di Gabriele che chiude il suo cerchio narrativo, emerge in modo chiaro e senza perdere intensità, anche senza l’uso di una lista.

E per chi segue le fiction italiane con occhio da nerd, vale la pena notare come la regia di Andrea Rebuzzi introduca un’estetica più cruda e contemporanea: corridoi scolastici quasi “da serie nordica”, meno luci calde, più realismo e più silenzi. Una scelta che trasforma questo finale in un prodotto televisivo sorprendentemente maturo, in linea con le migliori produzioni europee.

Stasera alle 21.30 su Rai 1, quindi, non va solo in onda un finale: va in onda un pezzo importante della serialità italiana recente. Se amate le storie di formazione, i personaggi imperfetti, i finali che fanno discutere e le fiction che provano davvero a cambiare qualcosa, il posto giusto, stasera, è davanti alla terza stagione di Un professore.

Chi ti ha fatto crescere davvero nella tua adolescenza?
Un professore che mi ha cambiato
Un amico nei momenti bui
La mia famiglia
Me stesso sbagliando
Nessuno ancora

Lascia un commento