Stasera in tv Una poltrona per due con Eddie Murphy: il cult che ha cambiato la Vigilia per sempre, ecco perché resiste da 42 anni

In sintesi

  • 🎬 Una poltrona per due
  • 📺 Italia 1, ore 21:20
  • 📝 Commedia cult natalizia che racconta, tra satira sociale e comicità, lo scambio di vite tra un broker e un truffatore, diventata un rituale televisivo della Vigilia di Natale in Italia.

Una poltrona per due, Eddie Murphy, Dan Aykroyd e il talento di John Landis tornano questa sera su Italia 1 per la Vigilia di Natale. È il classico dei classici, il film che più di ogni altro ha trasformato la televisione italiana in un rituale collettivo: alle 21.20 si accende quella magia comica e un po’ anarchica che ogni anno fa sentire subito “24 dicembre”.

Una poltrona per due e cosa vedere stasera in TV: il ritorno di un cult intramontabile

La programmazione di oggi non lascia spazio ai dubbi: Una poltrona per due (1983) è la scelta che domina la serata. È il re della Vigilia e non per caso. Landis dirige una commedia che negli anni è diventata molto più di un film: è un riferimento culturale, un fenomeno transgenerazionale, uno dei titoli più citati quando si parla degli anni ’80 e della loro estetica, sospesa tra yuppismo e satira sociale.

Per chi lo riguarderà — e per molti italiani è quasi un atto dovuto — la storia è sempre irresistibile. Winthorpe, broker raffinato interpretato da Aykroyd, viene fatto a pezzi dalla sua stessa classe sociale per una scommessa da un dollaro. Valentine, il truffatore brillante e senza un soldo di Murphy, prende il suo posto. Quello che sembra un gioco crudele tra aristocratici della finanza esplode in una ribellione comica che culmina nella celebre sequenza dei futures del succo d’arancia, ancora oggi studiata dagli appassionati di Wall Street per realismo e intuizioni pop.

Perché Una poltrona per due continua a funzionare: satira, nostalgia e dettagli da cinefili

Rivedendo il film nel 2025 colpisce quanto sia ancora attuale. Il suo cuore pulsante è una critica spietata al capitalismo: i fratelli Duke sono la caricatura perfetta dell’elitismo finanziario, capaci di mandare in rovina due vite per una scommessa ridicola. Eppure la forza del film sta tutta nell’equilibrio: Landis non predica, fa ridere. E mentre fa ridere, sferza.

Gli appassionati di cinema sanno bene quanto questo film abbia influenzato la carriera di Murphy: è il lavoro che lo trasforma da promessa della stand-up comedy ad attore globale. Aykroyd, già iconico dopo The Blues Brothers, trova uno dei suoi ruoli più complessi e sfumati, mentre Jamie Lee Curtis firma una delle interpretazioni più amate della sua carriera, un punto di svolta definitivo per uscire dall’etichetta di “scream queen”.

E poi ci sono i dettagli nerd da cinefilo vero, quelli che ogni anno riconosciamo con un sorriso complice:

  • la fedeltà quasi maniacale delle battute di trading, che rende la sequenza finale una piccola lezione di economia mascherata da farsa;
  • la struttura narrativa ispirata a Mark Twain e al mito dello “scambio di vite”, riadattata a un contesto metropolitano e ultra-capitalista.

Negli USA fu un successo clamoroso, ma è in Italia che ha trovato una seconda vita, diventando un appuntamento fisso della Vigilia di Natale a partire dal 1997. In un’epoca di streaming compulsivo, è uno dei pochi titoli capaci di fermare la caccia infinita al “cosa guardiamo stasera?”, perché la risposta è già scritta nell’immaginario collettivo.

Il fascino di un rituale televisivo

Questo film non è solo una commedia: è un rito. È quel momento in cui il salotto profuma di cenone, la tv fa da sottofondo agli ultimi preparativi e in sottofondo si sente Eddie Murphy che impara il significato di “merci prime”. È la prova che alcuni prodotti culturali diventano tradizioni senza volerlo, semplicemente perché raccontano qualcosa che resta valido in ogni epoca: l’ingiustizia sociale, la possibilità di riscatto, l’idea che due emarginati possano battere i potenti giocando sul loro stesso terreno.

Rivederlo oggi regala anche un brivido nostalgico per l’epoca della commedia americana creativa, coraggiosa, capace di mescolare slapstick, critica sociale e personaggi memorabili. Il genio di Landis si sente in ogni scena, dal ritmo perfetto alle situazioni paradossali che non perdono mai di freschezza.

Stasera, mentre Italia 1 rilancia ancora una volta questo pezzo di storia, sarà facile capire perché Una poltrona per due continua a resistere alle mode, ai cambi generazionali e persino allo strapotere dello streaming. È uno di quei film che si guardano per abitudine, per divertimento, per memoria. E ogni volta, in mezzo alle risate, ricorda che il Natale può essere anche questo: un momento condiviso davanti a una storia che conosciamo a memoria, ma che non smette mai di farci compagnia.

Quante volte hai visto Una poltrona per due?
Mai visto incredibile ma vero
Una o due volte
Ogni anno è tradizione
Lo so a memoria battute incluse
Troppo vecchio per me

Lascia un commento