In sintesi
- 🎬 Sandokan
- 📺 Rai 4K alle 21:30
- 🌴 La serie evento segue la trasformazione di Sandokan, interpretato da Can Yaman, da pirata ribelle a mito della Malesia, tra prove iniziatiche, conflitti interiori e scontri con il villain James Brooke, in un mix di azione, esotismo e tecnologia visiva all’avanguardia.
Sandokan, Can Yaman, Ed Westwick e l’avventura Rai più attesa del 2025 tornano stasera sullo schermo con due episodi fondamentali della serie evento girata in 4K. E per chi ama le storie d’origine, i conflitti interiori e quel mix di esotismo e azione che ha reso immortale l’universo salgariano, la serata promette di essere una delle più ricche dell’intera stagione televisiva.
Sandokan in 4K su Rai 4K: episodi 5 e 6 e il ruolo di Can Yaman
Alle 21:30 su Rai 4K andranno in onda “Il cuore della giungla” e “Nel buio”, due capitoli che segnano il vero passaggio del protagonista da pirata scavezzacollo a figura mitica destinata a diventare la Tigre della Malesia. La produzione Lux Vide, diretta da Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, proprio in questo blocco mostra tutto il suo respiro internazionale, con ambienti digitali e reali che ricostruiscono il Borneo del 1841 come un mondo pulsante, vivo, pieno di minacce ma anche di rivelazioni.
Nel quinto episodio, Sandokan e Marianna fuggono nel cuore del Sarawak e raggiungono un villaggio dayak. Qui, il pirata interpretato da Can Yaman deve affrontare una prova iniziatica che sembra uscita direttamente dalle pagine di Salgari ma con un taglio psicologico più moderno: l’eroe non è ancora un simbolo, è un uomo in crisi d’identità, tormentato dalla sua natura ribelle e dal peso di una possibile profezia. È forse l’episodio più “nerd” dell’intera serie, quello che scava sotto la superficie avventurosa per mostrare il personaggio nella sua fragilità.
Nel sesto episodio, la rivelazione sulle origini di Sandokan diventa il detonatore narrativo che cambia tutto: il rapporto con Yanez, interpretato con eleganza da Alessandro Preziosi, entra in una nuova fase fatta di equilibrio rotto e destini divergenti. Marianna si trova davanti alla realtà più dura del suo amore proibito e il villain James Brooke — un Ed Westwick magnetico e volutamente ambiguo — sceglie di muoversi fuori dalle regole, portando il conflitto verso un livello superiore.
Il fascino del mito riletto nel 2025: Sandokan, James Brooke e la giungla digitale
Questa nuova incarnazione di Sandokan non vuole imitare quella del 1976 con Kabir Bedi, e in questi due episodi questa intenzione è chiarissima. Il racconto d’origine mette da parte per un momento il respiro epico per scavare nella costruzione del mito, come fanno le produzioni internazionali contemporanee da Vikings a The Witcher. L’eroe non nasce già leggenda: diventa leggenda, e il processo è sporco, doloroso, pieno di contraddizioni. Da appassionati si nota anche il richiamo alla figura storica del vero James Brooke, reinterpretato però in chiave antagonista romantico-politica, una scelta che divide i puristi ma funziona nel dare complessità al conflitto.
E poi c’è la tecnologia. La virtual production usata dalla serie crea una giungla che sembra viva, con colori e atmosfere che ricordano le illustrazioni d’epoca ma con un dettaglio visivo da blockbuster moderno. Vedere Sandokan che affronta la prova dayak in un ambiente così immersivo fa capire quanto la Rai abbia voluto puntare su un evento internazionale.
- Produzione kolossal girata tra Italia, Thailandia e Réunion
- Cast internazionale con nomi del calibro di John Hannah e Owen Teale
Il pubblico lo ha premiato: gli ascolti delle prime due serate sono stati altissimi, e anche le recensioni, pur non unanimi, riconoscono ai due episodi centrali una forza narrativa decisiva.
Perché vale la serata: lo sguardo da redattore nerd
Gli episodi 5 e 6 rappresentano quel momento in cui la serie smette di essere un’avventura lineare e diventa vera costruzione di un’icona pop. La prova tribale richiama i romanzi ma li rilegge con un occhio contemporaneo; la rivelazione d’identità ricollega Sandokan alle sue radici storiche e culturali; il triangolo Sandokan-Marianna-Brooke acquista una dimensione politica oltre che sentimentale. E tutto questo avviene senza sacrificare la spettacolarità.
Chi ama il Sandokan salgariano ritroverà qui il cuore ribelle del personaggio, ma con una profondità che dialoga con il pubblico di oggi. Chi invece arriva alla serie da neofita scoprirà un eroe imperfetto, un mondo esotico affascinante e un’estetica che guarda dritta al mercato internazionale. L’appuntamento di stasera è uno di quelli da segnare in agenda: la nascita di un mito, raccontata nel punto esatto in cui la giungla avvolge tutto e costringe il protagonista a scegliere chi vuole essere davvero.
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